Il problema più urgente e importante che stanno affrontando le aziende in questi momenti è senza dubbio una crisi di liquidità. Manca il cashflow o la cassa o i soldi sul conto corrente o come vogliamo chiamare questo fenomeno.
L’Italia purtroppo ha dimostrato di non avere una classe dirigenziale all’altezza della crisi attuale e quindi è ancora più imperativo per ogni imprenditore, autonomo, artigiano o libero professionista imparare a cavarsela da solo e con le proprie forze. Il compito è arduo ed in salita, ma se segui quello che ho da dirti in questo report, sono certo che la maggior parte di noi potrà farcela.
Prima legge durante una crisi: La tua gestione deve passare da strategica a tattica.
Permettimi di chiarire una cosa senza troppi peli sulla lingua. La totale maggioranza delle piccole e micro imprese, delle partite iva individuali, non ha nemmeno una strategia. Cioè vive alla giornata sulle abitudini apprese ed accumulate nel corso degli anni. Si vive giorno per giorno sperando che le cose non cambino troppo e che i propri risultati lentamente migliorino.
La carenza di una strategia a medio-lungo è la vera ragione del fallimento delle piccole aziende.
Le aziende migliori d’altra parte, costruiscono il loro futuro su una strategia ben precisa. Hanno un piano, dei budget, una visione, degli obiettivi, delle procedure ecc…ecc… e cercano di portare avanti questa strategia in maniera efficiente ed efficace.
La nostra definizione di base: “L’imprenditore è un esperto di marketing che sa leggere un bilancio” può anche essere letta come: “L’imprenditore è colui che ha una strategia basata sui numeri”.
Ora siamo in un momento storico molto diverso dalla “norma” e quindi chi non ha una strategia e ha sempre vissuto alla giornata sicuramente si trova a secco sul conto corrente. Ed è in una situazione che più nera non si può. Sono certo che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi sentiremo parlare distintamente i giornali delle tante piccole attività che non riapriranno più o che riapriranno per orgoglio e per la forza della disperazione ma poco dopo si renderanno conto di non essere in grado di rimanere aperte.
Il problema è che anche le aziende migliori, quelle nate e cresciute intorno a una strategia ovviamente hanno dei problemi. Nessuno può resistere senza cassa troppo a lungo. La cassa è l’ossigeno di un’impresa e non importa quanto buona fosse la tua strategia “in tempi di pace”. Semplicemente non è adatta per navigare in “tempi di guerra”.
La nuova regola quindi è la seguente: “Durante una crisi la tua gestione deve passare da strategica a tattica”.
Per spiegarti questo concetto in maniera visiva e chiara, pensa per un secondo al Titanic. Il piano originale del Titanic era quello di portare ogni passeggero dall’Inghilterra agli Stati Uniti ma quel piano cambiò improvvisamente non appena la nave speronò un iceberg in mare aperto.
Ecco, ora considera la tua azienda come il Titanic, il percorso originale come la tua strategia e il Coronavirus è l’iceberg contro il quale hai appena sbattuto. So che non è il massimo ma è meglio che tu realizzi la tua situazione il prima possibile e nella maniera più chiara possibile.
Dopo aver colpito l’iceberg, nessuno dei passeggeri aveva più in mente pensieri del tipo “Dove andremo a cenare una volta giunti a destinazione”. Il cambio di priorità fu drammatico perché drammatici furono gli avvenimenti che cambiarono le circostanze.
Per farti un altro esempio, pensa di essere un pilota di Gran Premio di Formula 1. Durante lo svolgimento delle gare, esci di pista e sbatti contro un muro come è capitato purtroppo a tanti grandi piloti come Senna. Oppure ti capita un incidente fuori dalle gare, come capitò al grande Michael Schumacher.
Se fortunatamente rimani vivo, finisci in ospedale con trauma cranico, costole rotte, possibilità di danno spinale e di rimanere paralizzato dalla vita in giù ecc…ecc…
Da quel momento in avanti, la tua strategia di gara, il tuo allenamento, la tua dieta particolare e tutto ciò che concerne la strategia che avevi per quell’anno, cambia di colpo dalla sera alla mattina per adattarsi alle nuove priorità di vita che il fato ti ha servito su un piatto decisamente non d’argento.
Ecco, dopo aver visualizzato la tua azienda o la tua attività come il Titanic appena dopo aver speronato l’iceberg, ora vediti come il pilota di F1 che è uscito di pista, è ancora vivo ma ora è in ospedale con trauma cranico, costole rotte e midollo spinale danneggiato.
Non è una bella immagine? Lo so, mi scuso, ma la realtà è quella che è non quella che vorremmo che fosse.
Parlando quindi della differenza tra strategia e tattica, prendiamo in considerazione il reparto emergenze di un Pronto Soccorso, che è molto affine alla situazione che stiamo vivendo.
In un reparto emergenze di questo tipo, gli unici due obiettivi strategici sono:
- Mantenere il paziente vivo
- Stabilizzare i segni vitali
Tutto il resto è “tattica”.
Quindi qualunque fosse la tua “vision”, la tua “mission”, la tua strategia, la tua visione a lungo termine, chiamala come cavolo ti pare, in questo momento dovrebbe diventare uguale a quella del pronto soccorso: mantenere il paziente vivo e stabilizzare i segni vitali.
Le tattiche principali in momenti come questi sono ad esempio:
- Mantenere il battito cardiaco
- Stoppare eventuali emorragie
- Accertarsi dell’afflusso di ossigeno con un macchinario
- ecc…
Spingendo l’analogia ancora un passo avanti potremmo dire che i macchinari per il supporto vitale sono quegli strumenti che servono a misurare quelle cose che se vanno male, uccideranno il paziente.
In sala di rianimazione non c’è tempo per farti le analisi del sangue, misurare il tuo livello di colesterolo, verificare se stai seguendo un regime dietetico particolare, se il tuo indice di massa grassa è sceso nelle ultime settimane. Sono tutte cose sicuramente importanti nella vita di tutti i giorni ma non ti salveranno la vita in una sala rianimazione.
Quello che dovresti capire è proprio questo e cioè che in momenti del genere dovresti avere molto chiaro quali sono le cose che terranno in vita la tua attività e quali invece sono pregevoli in momenti “di calma” ma inutili o addirittura controproducenti in momenti come questo.
In un reparto di emergenza saremo soliti individuare cinque temi ricorrenti:
- Enorme focalizzazione e un livello di intensità mai visto in nessun altro lavoro (pensa a quanto è focalizzato un medico che opera in corsia d’emergenza rispetto a come lavorate tutti belli “scialli” in azienda da te normalmente. Niente macchinettina del caffè e sigaretta rilassante o il paziente muore.)
- I segni vitali sono monitorati costantemente. (Tu forse non hai nemmeno mai visto il tuo bilancio, o meglio lo vedi una volta l’anno a Maggio quando lo devi firmare per il commercialista e non sai nemmeno quello che c’è scritto. Solo per farti capire la differenza di atteggiamento nel “controllare i segni vitali.)
- Comunicazione istantanea e continua.
- Massima flessibilità nel rispondere in tempo reale a ogni nuova crisi o imprevisto che potrebbe uccidere il paziente.
- Velocità di azione.
La tua azienda dovrebbe passare immediatamente ad avere l’assetto di una corsia di emergenza di un pronto soccorso se vuoi che il paziente “tua azienda” sopravviva.
La cosa più sbagliata che potresti fare in questo momento sarebbe:
- Preoccuparti del COVID-19.
- O preoccuparti di come reagirà “l’economia”.
- O di quello che faranno “i consumatori”.
- O peggio ancora di “come il governo gestirà l’emergenza.”
Sono tutte cose delle quali non dovresti minimamente interessarti in questo momento se vuoi rimanere vivo.
Nessuna delle cose che ho citato poco sopra è il “vero problema”. Un problema è qualcosa che per definizione può essere risolto. Tutto ciò su cui non hai influenza diretta e che non è possibile cambiare o influenzare si chiama “situazione”.
L’unico problema vero per ogni imprenditore oggi si chiama “Come posso salvare la mia azienda?”
Come posso stabilizzare i segni vitali del mio paziente? Come posso muovermi in questo periodo di quarantena e di paura in modo che quando la situazione tornerà alla normalità io abbia le migliori chance di sopravvivere e di tornare a prosperare?
Focalizzati sull’unico problema che puoi risolvere.
Seconda legge durante una crisi: Il progresso si misura nel limitare le perdite, non nel terreno che guadagni.
Chiedo scusa se sono molto diretto nello spiegare determinati concetti ma mi è necessario. Partiamo da un presupposto: la totale maggioranza dei deceduti durante la crisi sanitaria di questi mesi sono persone che possedevano un sistema immunitario precedentemente compromesso da altre patologie.
Se la tua azienda è nella medesima condizione di quelle persone sfortunate, probabilmente farai la stessa fine.
Mentre le patologie più importanti per una persona e che hanno causato decessi da COVID-19 sono tra le tante cancro, diabete, ipertensione ecc… le patologie pregresse più importanti che potrebbe avere la tua azienda si chiamano:
- Troppi debiti
- Incassi instabili o troppo bassi
- Eccesso di spese personali caricate sull’azienda
- Nessuna o troppo scarse riserve di liquidità aziendale perché “tanto domani è un altro giorno e si incassa”
- Eccesso di costi fissi che ti sono scappati di mano
- Flusso di cassa debole o negativo prima della crisi
Se una o più di queste co-patologie erano già presenti nella tua azienda prima del COVID-19, allora le tue possibilità di affrontare con successo questa tempesta finanziaria sono compromesse e ti trovi in una condizione di estremo rischio.
Detto in altre parole, se negli ultimi anni hai sempre giocato solo “all’attacco” e in maniera spensierata, oggi probabilmente ti trovi privo di difesa e le modifiche che dovrai fare alla tua azienda saranno e devono essere severe, immediate e profonde. Non ci sono alternative, anche se questo potrebbe disturbarti.
Una frase di Warren Buffet che mi ricordo sempre è: “Una cattiva situazione economica non fa fallire le aziende ma sicuramente mette sotto gli occhi di tutti quelle che sono deboli.”
Possiamo dire che il come gestisci un’azienda in momenti nei quali le cose vanno bene, segna il tuo futuro e le tue possibilità di sopravvivenza quando le cose andranno male.
Penso che tutti da bambini ci siamo sentiti più volte raccontare la storia della cicala e della formica.
Se quando le cose vanno bene o sono normali pensiamo a farci i selfie, gli aperi-time, gli “oggi lavoro da qui” e tutto è frivolezza e champagne senza tener conto che le cose potrebbero anche non proseguire sempre così, è possibile che nei momenti di crisi o difficoltà la nostra azienda venga spazzata via.
La definizione di ricchezza non ha a che fare con la quantità di denaro che si possiede ma con il tempo. Per la precisione la definizione di ricchezza risponde alla domanda:
“Se i tuoi incassi andassero a zero di colpo, quanto tempo potresti andare avanti senza modificare il tuo tenore di vita attuale?”
Quindi la risposta non è mai in denaro, ma è in mesi, settimane o addirittura giorni per alcuni esercenti.
La crisi rivela come molte, troppe persone siano povere e abbiano aziende povere ma “stirino” il loro stile di vita al limite del possibile per “simulare” una vita da ricco.
Essere un povero con un’azienda povera che simula uno stile di vita da ricco è l’assetto peggiore nel quale ritrovarsi quando scoppia una crisi.
La domanda riguardo alla ricchezza non vuole essere provocatoria. Nè vuole scatenare sensi di colpa, di inadeguatezza o altro. Serve perché è un esercizio concreto che devi fare immediatamente.
Devi sapere esattamente quanto tempo puoi andare avanti senza incassi o con incassi ridotti senza modificare le tue spese (personali e aziendali in primis) prima di saltare per aria.
Di conseguenza, devi aggiustare e modificare l’insieme delle spese per sopravvivere alla crisi che non scomparirà dalla sera alla mattina con uno schiocco di dita.
Non ci sarà un giorno in cui qualcuno con la bacchetta magica dirà “tana libera tutti” e lo stesso flusso di cassa che avevi prima tornerà a fluire nel tuo conto corrente. Anche quando tutto sarà nuovamente aperto.
Non accadrà.
E dato che non accadrà sarà meglio che se vuoi sopravvivere ti prepari al peggio e “rifai l’assetto” della tua azienda per sopravvivere l’inverno che sarà ancora lungo e gelido.
Se rimani confuso, bloccato, timoroso, ansioso, fermo nei dubbi, focalizzato sulle cose sbagliate, farai la fine della cicala. Morirai di freddo e sarai sepolto dalla neve.
Non esiste un vero e proprio “Manuale di Uscita” da questa crisi perché non abbiamo mai affrontato realmente il problema di un blocco totale per così tanto tempo nè sono prevedibili le conseguenze e gli strascichi anche dopo la riapertura di tutte le attività.
Ovviamente ognuno di noi si trova in una situazione differente. Magari sei nel business dell’Amuchina o in quello delle mascherine e ti stai facendo ricco in questi giorni. Molto più probabilmente la maggioranza delle persone si trova invece in difficoltà e quindi ecco quali sono le linee guida che aumenteranno a dismisura le tue possibilità di sopravvivere:
1. Non importa quale sia la situazione nel momento in cui leggi questo articolo. Il futuro è imprevedibile. Immagina che questo tipo di situazione rimanga così o peggiori per almeno altri tre o sei mesi. Uno dei problemi principali di questa crisi è proprio il non sapere quanto durerà e le conseguenze.
Un sacco di gente mi chiede “cosa ne penso” o “che previsioni ho”. E io mi sgolo per spiegare che “non ne penso nulla” perché non è possibile pensarne nulla. Tutto quello che puoi ricavare dai vari guru in giro al massimo è “pensiero positivo” della serie “andrà tutto bene, credici forte forte, l’importante è l’atteggiamento positivo.”
“Andrà tutto bene” un par de cazzi. Scusa il francesismo. Quindi cerchiamo di essere concreti, nè ottimisti nè pessimisti.
È improbabile sia che questa situazione si risolva in una settimana, sia che duri per sempre.
Dovresti quindi prendere in considerazione il fatto che questa crisi durerà a sufficienza per costringerti a cambiamenti pesanti su come gestici la tua azienda e sul tasso di velocità al quale bruci cassa. Come ti ho detto un esempio concreto potrebbe essere da 3 a 6 mesi.
Se siamo fortunati sarà meno, se saremo sfortunati dovrai essere pronto ad affrontare tagli ancora più drastici alla tua struttura. Fine.
2. Devi contattare immediatamente il tuo commercialista (a meno che tu non sia in grado di fartelo da solo o abbia un buon amministrativo) e richiedergli quello che ti sto dicendo adesso: Un rendiconto finanziario previsionale (non a consuntivo quindi) su base settimanale per i prossimi 3 mesi.
Sono serio. Devi alzare la cornetta adesso e farlo ora.
Ti serve un piano di controllo su base settimanale da aggiornare in tempo reale. Il rendiconto finanziario su base settimanale per i prossimi 3 mesi, è la macchina dell’ossigeno che ti terrà in vita. Ti dirà in tempo reale come stanno andando i tuoi segni vitali e ti permetterà di compiere aggiustamenti in tempo reale per sopravvivere in questi tempi difficoltosi.
Non hai ancora fatto?
Ho detto di chiamare il commercialista e di fissare una call con lui per fare questo benedetto Rendiconto finanziario previsionale su base settimanale. Forza cazzo! Non devi essere motivato. Devi FARE quello che ti dico per non morire. Adesso.
3. Prepara un piano di spese specifico considerando il tuo attuale saldo in banca, il tuo flusso di cassa e in maniera realistica eventuali rientri di crediti che hai in giro. Realistica significa realistica, non speranzosa.
Realistica significa che se sei fuori di 100.000€, potresti pensare di recuperarne almeno la metà. Questo è “pensiero positivo”.
Ti andrà bene se ne recupererai 1/5 nel breve medio. Quindi fai un previsionale con quello e poi vedi se quel dato migliora o peggiora.
Il tuo obiettivo è quello di andare a “flusso di cassa neutro” il più velocemente possibile.
Cioè significa che le entrate vere e immediate, non future, non promesse, non “pagherò” ecc… ma i soldi che entrano in cassa ogni giorno devono essere almeno pari a quelli che escono, tuoi compensi o cifra che ti serve per sopravvivere compresi nell’equazione.
Tutto ciò che non puoi permetterti di sorreggere in questo momento, va tagliato. Anche se ci sono sempre eccezioni alle regole, in un momento di crisi l’obiettivo di un’azienda non è “Guadagnare” o la patrimonializzazione o l’espansione ecc… quanto in realtà l’evitare perdite.
Evitare perdite deve essere il tuo mantra nei prossimi 3-6 mesi, a tutti i costi, se vuoi sopravvivere. Le poche aziende che saranno in grado di crescere in questo periodo sono quelle che hanno un’ abbondanza di riserve di cassa e hanno cashflow abbondante e positivo. Se non sei in quella situazione, allora devi giocare in difesa, parare i colpi, tagliare ogni centesimo di spesa possibile per costi fissi dalla tua azienda e evitare perdite. Stop.
In maniera sintetica ricordati quello che ti ho detto: Non tutti i progressi si misurano in conquiste e vittorie. Siamo in un momento nel quale conta “evitare le perdite”. In questa gara, chi riesce andare a flusso di cassa neutro e a breakeven vince la medaglia d’oro.
Terza legge durante una crisi: Scarta il grasso, taglia la carne, salva le ossa.
Seppur io sia contrario al concetto di “worst case scenario” o peggior scenario possibile, è certo che essere motivati e ottimisti in questo momento sia la ricetta fondamentale per chiudere la serranda e non rialzarla mai più. Il segreto per uscire da questa situazione è quello di essere leggermente più pessimistici di ciò che secondo te sarebbe “realistico” e operare un po’ più di quei tagli che saresti disposto a fare normalmente.
Il concetto chiave è avere un piano che sia reattivo e flessibile per poter reagire alla perdita di flusso di cassa che dovrà fronteggiare la tua azienda, non solo ora ma nei prossimi mesi. Ognuno di noi ha una situazione diversa. Quanto hai perso di incassi dall’inizio di questa crisi? Il 20%? il 50%? il 100% perché sei stato completamente chiuso? Ok.
E quanto perderai nei prossimi mesi quando sarai nuovamente aperto? La tua velocità nel reagire e nell’aggiustare le spese al flusso di cassa con un profilo prudenziale e occhio alle riserve farà la differenza tra la sopravvivenza e la morte. Il resto sono favole.
– Devi essere pessimista perché è meglio anticipare in questo momento quello che accadrà invece che aspettare che accada e sperare nella tua prontezza di riflessi. Se hai riserve di cassa molto grandi potresti anche sopportare delle perdite per un certo periodo di tempo.
Ma anche la Disney ha dovuto lasciare a casa i suoi dipendenti nei parchi a fronte di una crisi senza precedenti e nessuna certezza sul giorno della riapertura. Se sei in una condizione di perdita di cassa unita a riserve molto piccole o nulle, devi fare tagli importanti oggi. Chiaramente devi usare il tuo discernimento e il tuo buonsenso ma ogni giorno che perdi per sistemare il tasso al quale bruci cassa, sono soldi bruciati per sempre che non ritorneranno più.
– Il nuovo mantra è estrema frugalità. Niente spacconate, niente spese inutili, niente “Oggi lavoro da qui”, niente “sciabolate di Dompero” appena si riparte per festeggiare e fare gli idioti.
A parte questo, per prima cosa devi scartare il grasso. Ogni azienda si porta dietro un insieme di costi fissi superflui che possono essere facilmente eliminati. Devi farlo immediatamente. Se questo non basta, devi cominciare a sacrificare dei pezzi di carne. L’importante è evitare di romperti le ossa.
Se ti spacchi un osso dovrai stare settimane se non mesi col gesso. Quando toglierai il gesso il muscolo sarà atrofizzato e dovrai fare riabilitazione. E nel mentre con una gamba rotta potresti morire di fame.
– Di solito le “ossa di un’azienda” sono pochi collaboratori chiave. Quindi la domanda vera che devi farti in questo momento è: “Chi sono quelle persone per le quali la mia azienda non riuscirebbe a ripartire finita la crisi se non ci fossero?” Ovviamente avere a che fare con gli stipendi e trovarsi magari a dover licenziare qualcuno è la cosa più orrida che possa capitare nella vita a un imprenditore.
Penso che il mondo comune fatto di benpensanti e di gente che reputa chi fa impresa come uno “sporco evasore”, sfruttatore o peggio, non si rende conto di quanto sia terribile per un imprenditore dover licenziare qualcuno perché non si è più in grado di sostenere il suo compenso.
Eppure è così e chiunque c’è passato lo sa fin troppo bene.C’è chi cerca di tenere tutti magari con una riduzione dello stipendio ma è comunque un errore. È un errore per questa situazione specifica perché nessuno può sapere quando tutto ciò finirà.
E se non hai una data di fine, non puoi fare i conti in questo modo generando welfare all’infinito.
Quindi prendi ora quelle decisioni brutte e difficili, fai quello che devi fare, ricorri a tutti gli ammortizzatori sociali possibili e impossibili ma fai quello che devi fare … con la clausola non scritta che appena le cose si saranno sistemate tornerai ovviamente ad assumere.
Ricorda, prima il grasso, poi a carne se devi e preserva solo le ossa. Ci saranno giorni, modi e tempi per ricostruire, quando il flusso di cassa della tua azienda si sarà normalizzato. Oggi devi pensare a sopravvivere per il bene maggiore. Se non raggiungi il più velocemente possibile il breakeven e il cashflow neutro, sei spacciato e così anche tutti i tuoi collaboratori e dipendenti, ma per sempre.
In tempi di crisi è importante mostrare che i sacrifici vengono fatti da tutti e da te in primis. Una riduzione dei compensi deve partire da te e arrivare agli uomini chiave. Coloro che sono meno fondamentali devono capire che le loro rinunce o il loro eventuale licenziamento o “messa in pausa” sono davvero effetti del “causa di forza maggiore” e non servono a mantenere i vizi dei pochi.
Posto che l’azienda è tua e io sono un liberale assoluto quindi con i tuoi soldi fai quello che vuoi, se vuoi un mio consiglio spassionato questo è quello che posso darti.
Parti da quello che puoi tagliare a te. Poi passa a quello che puoi tagliare a tutti coloro che ti sono più vicini e via via prendi decisioni sempre più drastiche man mano che scendi nella scala gerarchica.
Per salvare tutti domani, devi prendere decisioni dure oggi. E devi farle da uomo retto e con la schiena dritta.
Ricordati che nel flusso di cassa in uscita devi per forza di cose prevedere il denaro per la risorsa tattica più importante che ci sia all’inizio della riapertura dei giochi: il marketing.
Senza marketing, tutti i tuoi tentativi di tagliare spese di qua e spese di là saranno stati vani o inutili.
Segui il piano che ti ho dato e porta la tua azienda all’osso ma mantenendo intantta la linfa vitale per alimentare il marketing. Questo è l’unico modo di navigare in una crisi quando non si conosce il “giorno nella quale finirà”. Ci sarà il momento di tornare a espandersi, ad assumere e a realizzare progetti meravigliosi. Arriverà presto ma oggi fai quello che ti dico.
Vuoi un supporto per navigare in queste acque pericolose del business, oggi più che mai? Allora iscriviti al Circolo degli Imprenditori e entra a far parte del club di gente che fa impresa più importante d’Europa. Il circolo di coloro che ce la fanno e prosperano anche in momenti duri e difficili.
Alla prossima.
Rock ‘n Roll.
20 Commenti. Nuovo commento
Sono già iscritto
Grande Leo!
Nel circolo dal minuto 1! Grande Frank!
Grande Matias!
Grazie frank, e veramente importante il 20 vale 80% del lavoro che si fa una giusta strategia c permette di stare in piedi graziebdavvero dei consigli
Assolutamente sì. Mi raccomando Manuel. Occhi aperti e numeri scritti.
Io mi sono iscritto due mesi fa e anche se dal primo aprile sono in disoccupazione e ho ricevuto solo oggi il bonus dei 600 euro, la prima cosa che ho fatto è stata pagare l’ abbonamento (scusa il ritardo), perché personalmente tra te e lo stato mi fido più di te per capire come partire al meglio a luglio quando aprirò la mia prima partita IVA applicando il metodo Merenda fin dal primo giorno.
Sei un grande Alessandro.
È normale che un dipendente legga questi articoli e lì trovi terribilmente interessanti e vorrebbe discuterne con il proprio datore di lavoro ma lui pensa che siano solo cazzate??😠🤐🤐
Certo, significa che sei dipendente nell’azienda sbagliata 😀
Siamo in un momento di crisi epocale, fortunatamente seguo Frank da un bel po’ e credo di avere un arsenale di gran lunga più dotato dei miei competitor e questo mi rende fiducioso … si taglia, si studia e si testa …
Anche per me la quota dell’iscrizione al circolo degli imprenditori è stata l’unica spesa che non ho tagliato fra i tanti abbonamenti. In questo periodo ho assorbito tutti i materiali a disposizione, che non sono pochi, e mi sono buttata. Oltre ad aver rivisto il mio business model, ho aperto un mio circolo di settore per cominciare ad acquisire contatti per un nuovo business. Ti seguo Frank, grazie davvero!
Grande Fulvia. Che bello! 🙂
Ci sono dentro e me lo tengo stretto!
Iniziare a seguire e studiare i materiali di Frank è stata di gran lunga la miglior cosa che io abbia fatto nell’ultima decade.
Dovevo farlo prima.
Sono contento Daniele. Continua così allora 🙂
Sono stato fortunato a venire a conoscenza di Frank e della sua squadra, quanto avrei voluto seguirlo già dal 2012. Ogni suo consiglio e strategia sono un libro da scrivere e da raccontare all’infinito. Il circolo degli imprenditori ha la valenza di ricevere una consulenza mensile con Frank e Moreno (che conoscerete) pertanto consiglio di restare con loro a vita (LTV), secondo ma non secondario, soprattutto in questo periodo difficile del 2020, Frank sta condividendo alcuni suoi corsi avanzati, viene da sé di non lasciarsi perdere questa grande occasione per studiare e rilanciare al meglio la propria attività. Michele (classe 1977)
E’ il mio obbiettivo Frank !!! per ora sono iscritto al Merenda Monthly, ti seguo da poco ma da subito ho capito l’importanza dei tuoi contenuti. Sto iniziando ora l’attività e il periodo non mi è a favore, per ora applico tutti i tuoi consigli e spero un giorno di potermi permettere i tuoi corsi, non me ne perderei uno. Sei un grande e spero di conoscerti presto ciao !!!
Grande Stefano, avremo occasione molto presto.
Frank è superlativo!
Sono iscritto al Circolo degli imprenditori da un anno. Conosco Frank da 2 anni.
E solo grazie ai suoi libri, articoli e contenuti gratuiti oltre, ovviamente, alle informazioni e preziosi webinar del Circolo degli Imprenditori, sono riuscito a raggiungere un’iniziale indipendenza economica con la mia professione.
Solo con la mole dei suoi contenuti gratuiti, ma di altissimo valore hai da studiare per un anno!
Non perdete tempo presso altri lidi. Frank è l’unico e solo formatore che un imprenditore o professionista possa ascoltare nel panorama italiano.
Ciò che Frank dispensa gratuitamente, gli altri lo vendono a pagamento.
Armatevi di pazienza, studiate Metodo Merenda e aspettate, ci vorrà un po’ di tempo affinché tutto nella vostra testa diventerà più chiaro.
Volevo ringraziarlo pubblicamente per il valore che mi ha trasmesso, e per quanto mi ha aiutato nella professione.
Ad oggi sto studiando e lavorando duro per potermi permettere i corsi “avanzati”.
Grazie Frank!
Grazie a te Salvatore e complimenti!
Non smettere di studiare e applicare.
Rock ‘n’ Roll!