Sei colpevole di questi 9 errori stupidi che danneggiano la tua azienda?

Mentre scrivo questo pezzo il mondo è nel bel mezzo della crisi legata al Coronavirus. So per certo che molte aziende che già prima erano pericolanti verranno probabilmente spazzate vie e tantissime aziende saranno in difficoltà nel ripartire.

Purtroppo è un evento imprevisto… un “cigno nero” lo chiamerebbero alcuni e nonostante vi siano sempre delle responsabilità nel gestire la propria impresa pensando sempre a possibili periodi di crisi, non credo che in questo momento sia utile dare ulteriori calci con gli scarponi nelle costole a chi è già a terra.

Ci sarà tempo per rivedere le strategie aziendali e evitare di commettere due volte gli stessi sbagli. Oggi penso sia il momento adatto per focalizzarsi su quegli errori che saranno gravissimi al momento della ripartenza.

Se è vero che nessuno può farci nulla per problemi come il Coronavirus, sono altresì convinto che sia fondamentale evitare di commettere invece errori che potrebbero aggravare la situazione senza motivo. Ecco quindi una lista rapida di dieci cose stupide che potresti commettere nel riaprire la tua attività dal punto di vista del marketing.

Errore stupido n°1: Cambiare messaggio

Do per scontato che chi mi legga abbia ben presente la necessità di far ripartire le proprie campagne di marketing, sia online che offline il prima possibile e che non ha senso alcuno riaprire un’azienda, che sia una fabbrica, uno studio professionale, un centro, un salone, un bar o un ristorante senza cogliere l’occasione di fare marketing per portare tutti i clienti possibili nella propria attività.

Questo anche per approfittare dell’inerzia o della paura di imprenditori, esercenti e professionisti troppo spaventati o troppo a corto di liquidità per poter riaccendere la macchina del marketing.

In molti mi chiedono costantemente cose tipo “Quando pensi Frank che ripartirà l’economia?”

Io non ne ho idea di quando ripartirà “l’economia”, ma sono certo invece che esistano non una ma tre economie.

  1. Un’economia generale (nazionale o mondiale per capirsi)
  2. L’economia del proprio settore (cioè come andranno gli affari per chi lavora in un settore specifico)
  3. La Mia Economia

Una cosa che faccio fatica a far capire è che anche in anni di vacche grasse, cioè di economia 1 e 2 che corrono, l’economia 3 per molte persone fa schifo… ovvero falliscono. E se non falliscono comunque arrancano e stentano.

È parimenti vero che in momenti di economia generale e trend del proprio settore in sofferenza, è possibile far funzionare perfettamente la propria economia, che dovrebbe essere svincolata da quella della propria nazione e da quella del proprio settore.

Senza considerare che quando parlo del “mio settore”, in realtà sto parlando dei miei concorrenti. Quindi se per i miei concorrenti va male, beh per me potrebbe anche essere una “good news”, egoisticamente parlando si intende.

Ora, qual è la chiave per far sì che la mia economia funzioni bene a prescindere dall’andamento dell’economia nazionale e dell’economia del mio settore? La risposta è semplice quanto affascinante: il marketing.

E il marketing, grazie al cielo, è ancora un vantaggio sleale… una disciplina praticamente sconosciuta alla quasi totalità degli imprenditori, particolarmente in Italia come in Spagna dove ho il piacere di lavorare. In USA confesso che non è sconosciuta, sono decisamente più avanti rispetto agli imprenditori del vecchio mondo in genere, ma hanno anche loro dei margini di miglioramento enormi.

Quindi oggi, chi padroneggia il marketing… beh … vince.

Chiarito questo e chiarita l’importanza di fare marketing al meglio delle proprie possibilità economiche e il prima possibile, sono certo che ci sarà una marea di persone pronta a commettere l’errore più stupido della storia, prevalentemente perché l’avrà visto fare a qualche “big company”, qualche grande azienda che ha pagato comunque l’agenzia marketing e quindi qualche scemenza in tempi di lockdown doveva comunque tirare fuori.

È pieno di campagne di grandi aziende, tutte spostate su scemenze piene di presunti buoni sentimenti. Mc Donald’s che separa gli archi… Mercedes che spezza le giunture del suo logo iconico, un sacco di aziende con slogan “Stiamo lontani per tornare vicini” ecc…ecc…ecc…

Ecco, tutta questa roba io la chiamo senza mezzi termini e senza paura di apparire arrogante… beh… immondizia.

Ecco immondizia è la parola giusta, nel senso più ancestrale del termine, cioè “che non dovrebbe stare in questo mondo”… e infatti questa roba non è marketing.

Ciò che devi fare appena riparti è ricordarti di comunicare ai clienti perché dovrebbero acquistare da te, invece che da qualcun altro, invece che addirittura non fare nulla e aspettare tempi migliori.

Essì, oggi hai non solo il problema di convincere le persone a scegliere te, ma a questo si somma anche la necessità del tuo marketing di convincere le persone a spendere quei soldi ADESSO. Non domani. Oggi.

Questa cosa si chiama “Posizionamento”. Se tu fossi vissuto sulla Luna fino ad oggi è possibile che tu ti sia perso il regalo che sto facendo da un po’ di tempo a questa parte a tutti coloro che seguono o si avvicinano a Metodo Merenda. Si chiama Brand Vendita ed è il corso fondamentale tenuto da me, Al Ries e Laura Ries su come creare la tua idea differenziante per vincere sul mercato.

Se non lo hai ancora fatto ti consiglio di iniziare immediatamente. Sì, costava 1.497€ e ora puoi averlo davvero gratis. Senza trucco né inganno. È tutto tuo. Lo vuoi?

 

Fatto questo dovrai ricordarti di non cambiare MAI il tuo messaggio.

Niente roba creativa. Niente roba commovente. Niente “abbracciamoci da lontano ma vogliamoci tanto bene”.

Non sei un ente caritatevole e a comunicare certe cose ci dovrebbe pensare l’OMS.

Tu devi solo ricordare ai clienti

  • che esisti,
  • che sei vivo e vegeto,
  • che scalpiti dalla voglia di servirli e
  • perché dovrebbero comprare da te invece che dai concorrenti e perché dovrebbero farlo immediatamente.

Tutto il resto è immondizia. Stop.

Errore Stupido n°2: Scrivere Slogan al posto di Copy Lungo per Vendere.

Chi mi segue da tempo sa perfettamente a cosa mi riferisco. Il marketing da grande azienda, il marketing istituzionale, è una truffa. Serve solo a manager inutili per spendere soldi in modo che non siano tracciabili nascondendosi dietro a scemenze come la “brand awarness”.

Visto che tu in banca sei già col fiato corto, magari hai accettato anche i 25k di Gisueppi prima di renderti conto che non erano soldi a fondo perduto ma che se salti una rata arriva direttamente l’Agenzia delle Entrate a portarti via la casa senza passare dal via… ecco…magari in banca vogliono che porti dei sacchetti di soldi e non dei sacchetti di “brand awarness”, nè confezioni di like, nè scatole di condivisioni e nemmeno “impressioni”, visualizzazioni o “engagement”.

Dato che ci siamo intesi, l’unico modo che hai per convincere qualcuno che non ti conosce a comprare da te è persuaderlo con tutti gli argomenti possibili… prevenendo e risolvendo tutti i dubbi, le domande e le obiezioni che un cliente potrebbe avere nel rivolgersi a una nuova azienda o a un nuovo fornitore.

Non ti conosco e non so se tu abbia mai fatto il venditore come ho fatto io per tanti anni, ma posso assicurarti che quando fai una trattativa per vendere un prodotto o un servizio con un nuovo potenziale cliente… questa possa durare ben più di un’ora… spesso si protrae per più appuntamenti spalmati su più giorni. Dipende dalla complessità di ciò che vendi chiaramente ma serve per rendere l’idea.

Ora, se per risolvere tutti i dubbi del potenziale cliente è necessario spendere dal vivo con lui tempo nell’ordine di grandezza chiamato “ore”, spero ti sovvenga come ovvio che provare ad attirare l’attenzione di codesta persona con uno slogan sia quantomeno una cosa sciocca e bizzarra. Non sta in piedi. E infatti non ci sta.

Ricordati che il copy non può essere mai troppo lungo. Può essere solo troppo noioso, questo sì. Nel senso che non hai idea di come scrivere in modo che la gente rimanga incollata a ciò che hai prodotto.

Chiariamo una cosa: quando parlo di copy lungo, non sto parlando necessariamente di una pagina scritta e di muri e muri di testo. Questi hanno certamente il loro spazio. Ad esempio come puoi notare io sono prolisso quando scrivo, ma mai superfluo. Ogni parola che scrivo è lì per un determinato motivo e se non ci fosse beh… sarebbe peggio.

A parte questo, copy lungo non significa come stavo dicendo necessariamente nè “carta stampata”, nè carta “digitale”. Il copy è anche il “copione” del tuo video o del tuo file audio. Non è che esiste solo il marketing in forma scritta. Anzi, solitamente avere nel proprio arsenale un mix di queste cose è la soluzione migliore.

Rimane il fatto che esistono solo tre regole quando si parla di lunghezza del copy:

  1. Più dici, più vendi.
  2. Più dici, più vendi.
  3. Più dici, più vendi.

Stop.

Ci sono un altro paio di cose che devo necessariamente chiarirti e che sono altrettanto importanti:

La prima è che se stai scrivendo a tuoi già clienti fedeli e affezionati – a meno che tu non stia loro presentando una novità assoluta – non avrai bisogno di scrivere copy “lungo”. Sono clienti fidelizzati e ricorsivi. Quindi puoi benissimo usare quello che chiamiamo simpaticamente tra di noi “L’effetto Lo Cascio” che si riassume nella mitica frase “C’è la Ciccia!”.

Gianfranco é l’amorevole e affabile gestore di BBQ4All, lo store numero 1 in Italia di carni pregiate per grigliatori.

Il punto è che dopo aver rimbamito i suoi potenziali clienti con tonnellate di copy lungo, ha creato una community letteralmente “affamata” dei suoi prodotti (nel vero senso della parola)… e quando il Venerdì apre i boccaporti della tonnara e scarica il pesce… pardòn, la carne… gli basta dire “C’è la ciccia!” e i piranha famelici aka clienti affezionati accorrono.

Finché tu non sarai in quella situazione… avrai bisogno del copy lungo per convertire nuovi potenziali clienti in clienti paganti per portare i cruzeros in banca. Capito, gringo?

Ah, se non sai come fare e come detto prima fai parte di coloro i quali hanno vissuto su Marte fino ad oggi, c’è un corso gratis anche per questo. Si chiama “Ghiaccio agli Eschimesi”. Se non lo hai ancora studiato, fallo tuo finché sei in tempo. Potrei toglierlo dalla circolazione da un giorno all’altro.

 

Finito questo corso non avrai più dubbi… inoltre si sposa perfettamente con Brand Vendita del quale è il prosieguo ideale sia logicamente che cronologicamente come piano di studi. Mettiti sotto.

Errore Stupido n°3: Testa e non cambiare

Come detto milioni di volte, imitare le grandi aziende è la cosa più stupida che tu possa fare. Una cosa decisamente idiota che fanno le grandi aziende è quella di cambiare le loro campagne spesso, al grido di: “Abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo, di fresco. Qualcosa di creativo!”

Prova a dire una scemenza del genere in mia presenza e ti sego via una gamba.

Quando una campagna marketing funziona, il tuo compito è il contrario di quello che fanno normalmente i direttori marketing delle grandi aziende: quello che devi fare per essere precisi é sederti comodo imbracciando un fucile per evitare che qualcuno tocchi qualcosa e sparare a vista al primo accenno di creativi in avvicinamento.

Ti svelo un segreto? Ok. I direttori marketing di base in un’azienda sarebbero “inutili”. O meglio… si sentono inutili e dovendo giustificare il loro stipendio non possono certo dire al direttore generale: “Anche questo mese non ho fatto una beata minchia!”.

Convieni con me che sarebbe quantomeno sconveniente per il loro didietro.

A tal proposito, anche se avessero trovato una campagna che funziona, per continuare a conservare il culo sulla poltrona, devono necessariamente urlare e invocare costantemente la necessità della creatività, della roba fresca, del cambiamento.

Ma è tutta una farsa, una bugia, un’illusione. Una campagna che funziona può andare avanti intoccata o con piccolissimi ritocchi per anni se non per decenni.

Visto che tu come imprenditore non hai questo conflitto di interessi, ti consiglio quindi di evitare di inseguire le sirene del “fresco e creativo” per ancorarti a porti più sicuri chiamati: “Testa finché non funziona e poi non toccare più niente finché i numeri ti danno ragione”.

Questo significa innanzitutto che devi abituarti a testare. Significa che devi sempre confrontare il tuo pezzo di copy, il tuo ad, il tuo video o quello che è contro un altro pezzo -chiamato non a caso “control”- nel quale metti a confronto il tuo pezzo con uno quasi uguale al quale hai apportato solo una variazione.

Lo fai inviando metà del traffico sull’annuncio e metà sul control se parliamo di online.

Lo fai inviando a metà dei tuoi invii programmati il tuo materiale e inviando il control all’altra metà, se parliamo di invii offline di materiale fisico.

È importante che la variazione che testi sia una sola e una alla volta, altrimenti non saprai mai quale parte di ciò che ha cambiato ha portato i risultati (migliori o peggiori).

C’è troppa gente che sottovaluta questo concetto e io mi incazzo. Cerca di capire che se hai un tasso di conversione del tuo materiale del 2%… aumentare solo dell’1% le tue conversioni significa che stai ottenendo un 50% in più di clienti e profitti. Sveglia. Affidarsi a un unico annuncio senza testarlo è follia. E in questo momento tu non te lo puoi permettere.

Posto che teoricamente potresti continuare a testare all’infinito, diciamo realisticamente che quando hai raggiunto un tasso di conversione che ti soddisfa puoi lasciare il tutto invariato finché funziona e dedicarti a progettare un nuovo funnel per un nuovo prodotto o servizio. Entiendes?

PS: Se parliamo di campagne online, specialmente su FB, devi sapere che specialmente se tu o la tua agenzia siete lenti a rinnovare i pubblici, i tuoi annunci vanno velocemente in “saturazione”. Detto in maniera più semplice significa che lo stesso pubblico se rivede il medesimo annuncio più e più volte si stufa e non è portato a cliccarci sopra. Quindi dovrai fare spesso operazioni di “maquillage”, tra la headline, l’immagine ecc… per mantenere il tasso di conversione “vivo”.

Al netto di questo, tutto il copy che c’è dietro, tutto il funnel… quando è stato testato ed è sufficientemente solido invece non va toccato… almeno fino a nuovo ordine.

Mi raccomando.

Errore Stupido n° 4: Ho detto che devi Testare però!

Quando le persone non sono esperte di un tema, o quando semplicemente il loro Q.I. è basso, tendono a iper-semplificare le istruzioni portando a risultati meno che ottimali.

Ora, non mi permetterei mai di accusarti di avere un Q.I. basso… tutt’altro se stai leggendo questo report e mi segui, ci mancherebbe… non solo sei bellissimo, sei anche potente direbbe il commesso di Pretty Woman a Richard Gere.

Il punto è che sento un bruciorino di culo per il quale ci sarà gente che dopo aver letto quello che ho scritto andrà in giro a dire come sempre accade una cosa che io in realtà non ho mai detto. Nel caso specifico verrà fuori che io ho detto una roba tipo: “Fai un solo annuncio e non toccarlo mai”. O “Scrivi un’unica salesletter e quando va bene, buono è buono abbastanza!”.

Ma buono è buono abbastanza un cazzo! Io non ho mai detto una roba del genere. Anzi.

La parte che tutti si perderanno di quanto ho detto fino ad ora è il concetto di testare. Perché testare sembra una roba da scienziato, da ingegnere… non da creativo. E chi è al marketing VUOLE essere creativo! Deve sfogare il suo Picasso interiore!

Ecco… allora miei piccoli Pablo, famo a capisse… ho detto che dovete testare finché non trovate “un vincitore”. Cioè un pezzo di copy, un funnel, una sales, un ad ecc… che funzioni almeno decentemente in termini di ROI.

Fatto questo, ogni tanto dovete comunque ricordarvi di testare qualcosa di nuovo, “per vedere di nascosto l’effetto che fa” (Vengo anch’io? No tu no...)

Potete spingervi tranquillamente nel campo di ciò che “non vi sembra abbia senso.” Ad esempio potreste testare per prova:

  • Un prezzo oltraggiosamente alto
  • O un prezzo vergognosamente basso
  • O inviarlo a una lista non tua e che ti sembra abbia poco senso (una joint venture non classica!)
  • O potresti provare una super garanzia “Ti restituisco il doppio del denaro e puoi tenerti il prodotto!”
  • O potresti provare una lettera che sembri scritta a mano e non tramite software
  • O potresti inviare una salesletter con dentro 5€ chiedendo al potenziale cliente di potergli fare una telefonata, che lui compri o meno non è importante
  • Ecc…ecc…ecc…

Non devi essere creativo nel senso artistico del termine. Devi essere creativo nel senso finanziario del termine, cioè cercare modi non convenzionali di usare tattiche e strategie di riprovata efficacia per massimizzare il tuo ritorno sull’investimento e i tuoi guadagni.

Errore Stupido n° 5: Sottovalutare l’avidità umana

In periodi di crisi, di “volemose bene”, di canti stonati al balcone ecc…ecc… e di campagne da prolasso delle gonadi delle grandi aziende là fuori, potrebbe venirti in mente -e sarebbe una orrenda idea- di pensare al tuo marketing come qualcosa che debba fare appello ai buoni sentimenti.

Non farlo.

Dentro ogni persona c’è un enorme mostro annidato nelle viscere più profonde dell’animo umano…e questa bestia infernale non è mai sazia.

Questo mostro si chiama “avidità”. Sì lo so che è un peccato capitale e tu hai fatto catechismo ma non è il momento di sbomballarmi la minchia con ste storie da puritano. Vuoi vendere o no? E allora stammi a sentire.

Le persone sono avide, avide e ancora avide. No, non sto parlando di te che mi hai scroccato due corsi senza manco inviarmi un piccolo bonifico di ringraziamento e nemmeno un “Grazie, Frank”. Ci mancherebbe.

Parlavo di tutti gli altri.

A parte gli scherzi, ora più che mai uscendo da una crisi la gente è e sarà avida avidosa avidissima. Quindi tu devi sfruttare questa cosa.

Dopo aver calcolato il lifetime value del tuo cliente medio o margine netto totale e dato un occhio preciso alla tua cassa, devi iniziare a fare le offerte più oltraggiose che ti possano venire in mente (e soprattutto che tu possa permetterti senza far saltare il banco), per acquisire più clienti possibili e strapparli alla concorrenza.

  • Offri affari a sconto incredibili
  • Offri una convenienza al comprare da te che non ci si crede
  • Servi i clienti con un servizio tale che debbano pensare di essere capitati per sbaglio a Disney Land
  • Regala TV 80 pollici a tutti quelli che comprano una Mercedes dal tuo salone
  • Regala un biglietto del cinema a tutti quelli che vengono nel tuo locale

Insomma, quando tutto il resto sembra non funzionare… passa alla vecchia scuola italiana: corrompi le persone!

Lo so che suona come uno scherzo, e infatti lo è. Ma non lo è quello che ti sto dicendo di fare.

Tieni d’occhio la cassa ma ricordati che oggi chi ha cassa è il re. Diventa famoso per le tue offerte sfacciatamente grandiose in questo periodo e domina il mercato.

Errore Stupido n° 6: Sopravvalutare l’intelligenza delle persone

Questo è un errore stupido del quale io sono assolutamente colpevole. Senza dubbio.

Ricordati che tutto quello che potrà essere frainteso, verrà frainteso. Se farai battute, non verranno capite. Se userai l’ironia ti accuseranno di essere sessista, razzista, fascista… qualunque cosa in “ista” a seconda della tenera minoranza che si sentirà offesa e oltraggiata da ciò che dirai.

Ciò che devi fare è spiegarti come se stessi parlando e spiegando quel concetto a un bambino di 10 anni. Anche quando stai scrivendo a professori universitari o fisici nucleari. Non è importante.

Non dare nulla per scontato. Spiega tutto. Conduci le persone per mano davvero come se fossero bambini.

  • Usa parole semplici
  • Usa frasi brevi
  • Scrivi paragrafi corti
  • Usa un italiano basico (magari azzecca qualche congiuntivo, giusto per non far sì che la tua salesletter sembri sia stata scritta da Di Maio…ecco…)
  • Non scirvere MAI una frase come quella che ho appena scritto qui sopra
  • Non sta bene prendere per il culo persone con un evidente ritardo mentale come ho fatto io.
  • Ho usato modi verbali troppo complessi per quanto corretti ed eleganti. Stai asciutto.

Tornando un attimo seri, ci sono modi e tempi per infrangere le regole e diventare un copywriter in grado di usare registri più colorati, toni più scanzonati ecc… ma non è la prima cosa che deve preoccuparti. Ricordati, non sei un artista nel senso letterale del termine.

Come imprenditore che si produce i propri pezzi di marketing, sei un artista dell’incasso.

Quindi vuoi che la gente ti capisca chiaramente e che proprio grazie a quella chiarezza apra il suo portafoglio per te.

Punto.

Errore Stupido n° 7: Tirare a indovinare quello che vogliono i clienti invece che chiederglielo.

Sì, la so anche io la frase di Henry Ford che recita: “Se avessi chiesto ai miei clienti quello che avrebbero voluto mi avrebbero risposto cavalli più veloci”.

Me la gioco sempre quando voglio fare il fico con uno che di marketing non ha mai sentito parlare. E devo dire che la frase è assolutamente vera, anzi, è proprio su questo principio che si basa il Brand Positioning o posizionamento di marca.

Nel senso che non puoi chiedere ai clienti “cosa vogliono” altrimenti ti risponderanno sempre “Più cose di quelle che mi offri per meno denaro”. Non è in questo senso che sto citando il concetto di chiedere ai clienti quello che vogliono.

Sto parlando di quello che devi fare dopo aver deciso il posizionamento per la tua azienda, o meglio per i tuoi prodotti e i tuoi servizi.

  • Tirare a indovinare su quale gruppo di persone o target i tuoi annunci avranno più effetto
  • Tirare a indovinare quale sia il prezzo migliore al quale vendere il tuo prodotto
  • Tirare a indovinare quali caratteristiche il cliente vuole assolutamente del tuo prodotto e quali no
  • Potremmo andare avanti per ore…

Come abbiamo detto, il modo migliore è chiederglielo… ma non puoi farlo direttamente. O meglio c’è un sistema che noi usiamo in Metodo Merenda per condurre sondaggi efficaci in modo che la gente non ti risponda “Voglio di più a meno”. Ma è riservato ai nostri studenti avanzati e richiede giorni di studio, lavoro e implementazione e non abbiamo spazio né modo di parlarne qui.

Ci sono altri modi che invece senza troppo studio puoi implementare gratis e da subito.

Ad esempio puoi fare dei sondaggi indiretti parlando con le persone (direttamente o al telefono) e chiedere loro se usano (ovviamente) e cosa gli piace o non gli piace dei prodotti della concorrenza simili ai tuoi in qualche maniera.

Puoi chiedergli cosa vorrebbero di più, cosa invece non gli interessa e soprattutto per cosa sarebbero disposti a pagare un po’ di più se gli fosse fornito. In questo modo saprai come confezionare un prodotto o servizio che sia “premium price” rispetto a ciò che esiste sul mercato.

Ti basta creare uno script piuttosto semplice e affidare il compito a un’azienda che si occupa di sondaggi telefonici via telemarketing ecc…occupartene tu stesso se hai staff interno disponibile.

Il metodo migliore per “chiedere” comunque è sempre quello di “chiedere di aprire il portafoglio”. Finché uno non apre il portafoglio, può dire quello che vuole.

Se hai dubbi su come prezzare il tuo prodotto, fai 3 campagne diverse con 3 prezzi diversi e calcola il ROI di quelle campagne. Ti stupirà scoprire che raramente quella col ROI migliore è quella con il prezzo più basso… e spesso non è nemmeno la vincitrice per numero di acquisti!

Se hai de dubbi su una particolare caratteristica, fai due annunci con due funnel diversi… uno dove quella caratteristica è messa in luce e uno dove non c’è… e vedi quale converte di più e meglio.

È semplice… testare le offerte, i prezzi, le caratteristiche ecc… è un modo molto pratico, diretto ed efficace di “chiedere”.

E quando uno apre il portafoglio… non mente.

Errore Stupido n°8: Scordarsi che la gente è scettica e ora è anche spaventata

Te la faccio più semplice che posso:

  • Il motivo principale del perché le tue campagne di marketing falliscono è che le persone non vogliono ciò che stai vendendo. Le ragioni sono solo due. La prima è che stai comunicando al target sbagliato. La seconda è che ciò che vendi fa schifo o è fuori mercato. Stop.
  • Il secondo motivo fondamentale per il quale le tue campagne di marketing falliscono è che le persone vorrebbero i tuoi prodotti, ma vorrebbero di più tenersi in tasca i soldi che dovrebbero darti per avere quei prodotti.

Quando hai risolto questi problemi con tutto ciò di cui ti ho parlato in questo report, rimane un grosso problema ancora da superare… e cioè che le persone non ti credono e non si fidano di te.

Se le persone non ti conoscono, quindi stiamo parlando di nuovi potenziali clienti:

  1. Non credono che il tuo prodotto o servizio faccia quello che dici
  2. Non credono che comprare da te sia una buona idea, perché sei italiano e gli italiani odiano i clienti. Sanno che se non saranno contenti per qualsivoglia motivo del loro acquisto, tu non offrirai loro nessuna garanzia, sbufferai e farai di tutto per rendere loro la vita impossibile e non cambiare loro il prodotto o ridare loro i soldi ecc…
  3. Non credono che tu esista davvero
  4. Non credono che tu gli manderai davvero il prodotto
  5. Non credono che la tua azienda sarà ancora lì quando avranno nuovamente bisogno o avranno problemi
  6. Ecc…ecc…

In pratica non pensano che sia una buona idea fidarsi di te, magari abbandonando la strada vecchia per quella nuova.

Devi fare in modo di superare questi problemi. Ecco come:

  • Indica chiaramente la tua sede, il tuo numero di telefono, il tuo sito internet, i tuoi orari di apertura (lo so che sembra sciocco, ma tu fidati di me).
  • Indica chiaramente il responsabile della privacy dei dati (non sai quanta gente paranoica ci rompe i coglioni ogni giorno… e io NON sono uno sconosciuto!)
  • Invita le persone a venire a visitarti in sede
  • Includi testimonial nei tuoi materiali
  • Ricordati di inserire testimonial nei tuoi materiali
  • Non scordare di inserire testimonial nei tuoi materiali
  • Qualunque cosa ti venga in mente per dimostrare la tua “bona-fide”, non è mai abbastanza

Ricorda, più dettagli indichi, più informazioni aggiungi, più sarà facile per le persone fidarsi di te e quindi aprire il portafoglio.

Errore Stupido n° 9: Essere troppo orgoglioso per chiedere aiuto

I miei studenti di maggior successo sono senza dubbio coloro i quali passano più tempo studiando con me. Questo signfica che sono le persone che direttamente o indirettamente mi chiedono di più aiuto.

E infatti il loro approccio funziona.

Per parlare di uno dei miei mentori, Jay Abraham ha senza ombra di dubbio una delle menti più fini e geniali del pianeta quando parliamo di marketing. Ciò detto… quando c’è qualcosa che lo incuriosice o vede delle cose che facciamo (come metterlo sul palco di uno Stadium con oltre 5000 persone a Rimini tanto per dirne una) e non è sicuro su come replicare quel risultato, mi chiede come fare.

Indovina cosa faccio quando sono bloccato io? Bravo Sherlock. Chiedo a lui! O chiedo a qualcun altro. Oppure chiedo a una marea di altre persone per creare un piano più dettagiato.

Per essere sicuro sono andato ad abitare a Marina del Rey che è a 10 minuti di auto da casa di Jay a Redondo Beach in California. Così quando ho bisogno e sono negli USA, posso migliorare l’implementazione dei miei piani semplicemente chiamando Uber.

Ora, in Italia esiste un mito cancerogeno per il quale “Se non ci arrivi da solo sei stupido”, il lavoro “Si deve rubare con gli occhi” e “Chi sa fare fa e chi non sa fare insegna”.

Posto che c’è un nocciolo di verità probabilmente anche dietro a questi assunti, prenderli alla lettera è controproducente e pericoloso.

Il mito del Ranger Solitario è appunto un mito. E anche il Ranger Solitario aveva un amico che lo aiutava… Tonto il nativo americano… quindi proprio solitario non era.

I miei studenti più brillanti si riuniscono con me in quello che chiamiamo scherzosamente “Il Club degli Illuminati”, dove non solo hanno la possibilità di imparare direttamente da me e da imprenditori internazionali dai riprovati risultati straordinari, ma soprattutto hanno la possibilità di aiutarsi l’un l’altro consigliandosi e portando sul tavolo il loro bagaglio di esperienza, di errori, di successi, di test, di come hanno superato le difficoltà ecc…

Le persone di successo spesso sono generose. Sono contente di condividere gratuitamente con chi è al livello per comprendere quello che dicono idee, le loro esperienze, le loro opinioni e così via.

Quindi non cercare di fare tutto da solo. Non lasciare che dell’orgoglio nocivo ti blocchi nel chiedere aiuto e consiglio.

Puoi trovarlo tutti i mesi comodamente a casa tua nel nostro Circolo degli Imprenditori. Lo riceverai in formato cartaceo da studiare leggendo, nella tua area riservata sotto forma di video didattici e file audio e nella tua app modello Netflix, dove potrai scaricarli e rivederli quando vuoi, anche se non sei connesso a internet!

Il Circolo degli Imprenditori è la comunità di marketing n°1 in Europa e nella quale potrai diventare protagonista ogni mese durante il webinar nel quale potrai porre le tue domande e ascoltare le risposte anche degli altri studenti, per velocizzare il tuo percorso di crescita.

Entra ora nel Circolo per approfittare di questa ripartenza. Sei disposto a essere dei nostri e a farti aiutare? Clicca sul pulsante verde qui sotto.

 

PS: Stampati questo report, non scordarlo, mettilo da qualche parte in evidenza nel tuo ufficio, sulla tua scrivania, fai in modo che sia sempre con te, mettilo nei preferiti, condividilo in azienda, condividilo con i tuoi contatti…. fai in modo che il buon marketing si diffonda per te e per le persone che contano.

Rock n’ Roll.
Frank

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