Perché offrire consulenze o analisi personalizzate ti aiuterà a stracciare la concorrenza per sempre
RIASSUNTO DEI CONCETTI PRINCIPALI (SCHEMA A PUNTI)
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Il preventivo come “acquisto alla carta”
- Di solito il cliente chiede un preventivo credendo di sapere già cosa gli serve.
- L’azienda si limita a fornire un prezzo per un elenco di prodotti/servizi richiesti, senza aggiungere valore reale.
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Trasformare il preventivo in consulenza
- Bisogna creare un processo di “analisi” o “diagnosi” per scoprire ciò che serve davvero al cliente.
- Una consulenza approfondita e personalizzata risolve problemi che il cliente non sapeva di avere e fa percepire l’azienda come autorevole.
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Valorizzare il preventivo
- Meglio chiamarlo “consulenza” o “analisi personalizzata” e non darlo per scontato.
- Possibile chiedere un prezzo per questo servizio, o comunque mettergli un valore economico, anche se poi decidiamo di regalarlo.
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Marketing e prezzo
- Il marketing deve mostrare perché il cliente non è in grado di scegliere da solo.
- Paura e consapevolezza di errori portano il cliente a desiderare una consulenza invece di un semplice preventivo.
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Struttura della consulenza a pagamento
- Elencare i possibili errori e le conseguenze negative di un acquisto “fai da te”.
- Spiegare l’analisi/metodologia che l’azienda segue per risolvere e prevenire tali errori.
- Assegnare un valore a ogni fase del processo di diagnosi e dare un nome alla consulenza.
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Vantaggi
- Differenziazione dalla concorrenza, evitando il confronto “solo prezzo”.
- Autorità e fiducia aumentano, giustificando un prezzo più alto e costruendo relazioni di lungo periodo.
Come trasformare il preventivo in un’arma letale per chiudere contratti
Spesso i clienti chiedono semplicemente un “preventivo”, credendo di sapere già cosa gli serve.
Se l’azienda si limita a fornire un elenco di prezzi, rischia di essere vista come una commodity, facile da confrontare e sostituire.
Ecco perché puoi ribaltare la situazione, trasformando il preventivo in una vera e propria consulenza che fa risaltare competenza e valore del tuo lavoro.
Il vecchio concetto di preventivo: una lista di prezzi
Quando un cliente arriva e chiede: “Quanto costa…?” o “Fammi un preventivo”, in genere tu rispondi con un elenco di costi per vari prodotti o servizi.
In pratica, assecondi l’idea che il cliente sappia già ciò di cui ha bisogno e che il tuo ruolo sia solo sommare le voci di spesa.
Il risultato?
- Sei paragonato ad altri fornitori “a parità di prodotto”.
- La decisione finale si basa spesso sul prezzo più basso.
Perché il cliente non sa davvero cosa vuole
La verità è che il cliente non conosce tutti i fattori in gioco.
Spesso ignora gli errori più comuni, le conseguenze negative di un acquisto “fai da te” e gli aspetti tecnici che fanno la differenza.
Se il tuo marketing lo mette di fronte a questi rischi, lo spinge a capire che ha bisogno di qualcuno che lo guidi.
La consulenza come fase cruciale
Invece di accontentarti di un preventivo generico, crea un percorso di analisi o diagnosi:
- Identifica i problemi reali: spiega al cliente che un intervento superficiale (o un acquisto su base prezzo) può peggiorare la situazione.
- Mostra i possibili errori: rendilo consapevole di dove potrebbe sbagliare da solo.
- Proponi un protocollo di analisi personalizzata: assegnagli un valore economico (anche se puoi decidere di offrirlo gratuitamente in promozione).
Dai un valore (e un nome) al tuo preventivo
Chiamarlo “Preventivo” non trasmette la complessità e il valore del lavoro che fai.
Dà invece un nome specifico alla tua “consulenza” o “analisi”.
Per esempio:
- “Analisi estetica su misura” (per un centro di bellezza)
- “Test diagnostico del cuoio capelluto” (per un parrucchiere avanzato)
- “Assessment completo d’interni” (per un’azienda di arredamento)
In questo modo:
- Il cliente vede un servizio chiaro, con un costo associato.
- Percepisce che dietro al “prezzo finale” c’è un processo professionale.
Vantaggi della consulenza a pagamento
- Maggiore autorevolezza: se fai pagare il tuo preventivo (o gli dai comunque un valore), chi ti sceglie ti considera un professionista e non un semplice fornitore.
- Eviti il confronto solo sul prezzo: parli di competenze, procedure, risultati, non di “cifre” e basta.
- Aumenti la fiducia: il cliente capisce che lo stai guidando, non vendendogli un pacchetto preconfezionato.
Conclusioni: lascia perdere il “preventivo” e vendi “consulenza”
Il preventivo tradizionale ti ingabbia in una guerra di prezzi.
Meglio trasformarlo in una consulenza personalizzata, arricchita di informazioni e di un metodo di analisi unico.
Così i clienti percepiranno il tuo lavoro come indispensabile e irripetibile, e tu potrai chiudere più facilmente, senza dover lottare sullo sconto.
Ricorda: la vera differenza non è nel prezzo, ma nella qualità del processo che ci sta dietro.
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Alla prossima!